della Dott.ssa Silvia Benucci
Sull’uso degli oli essenziali come antivirali si leggono molte cose, molte sono veritiere, molte di più sono imprecise e fuorvianti; purtroppo alcune sono anche errate, prive di fondamento e potenzialmente pericolose.
Con questo breve articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in una giungla di informazioni non sempre di facile comprensione anche per gli specializzati del settore, riassumendo ciò che ad oggi sappiamo di certo sulle attività antivirali degli oli essenziali.
Uno degli ambiti di ricerca più interessanti e floridi sull’impiego degli oli essenziali è il loro impiego come antimicrobici.
Con questo si intende più precisamente antibatterici, antifungini e antivirali.
Sugli effetti antibatterici e antifungini ormai abbiamo una vasta letteratura a supporto.
Le potenzialità antivirali degli oli essenziali invece sono osservazioni relativamente recenti ma non meno importanti.
Va ricordato infatti che l’uso crescente e scellerato di alcuni medicinali antinfiammatori/antiinfettivi sta portando all’emergenza di batteri, funghi e virus sempre più resistenti ai comuni farmaci impiegati.
Come ci ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla sua pagina dedicata alla farmacoresistenza:
La resistenza antimicrobica minaccia l’efficacia di prevenzione e trattamento di una gamma sempre crescente di infezioni causate da batteri, parassiti, virus e funghi. La resistenza si verifica quando batteri, virus, funghi e parassiti cambiano nel tempo e non rispondono più ai farmaci […]
Le attività antivirali degli oli essenziali ad oggi osservate aprono a nuove ed interessanti potenziali applicazioni anche in campo umano, proprio per intervenire a fronte della pericolosa farmacoresistenza.
Ma come funziona un olio essenziale contro un virus?
Gli oli essenziali principalmente agiscono indebolendo la struttura della parete esterna del microorganismo, ovvero causano la disintegrazione dell’involucro (detto capside) e l’espansione del contenuto virale rendendo la “macchina biologica” del virus inefficace.
Altre azioni di tipo intercellulare sono state osservate, ma scarseggiano di studi più avanzati e spesso si limitano a studi in-vitro, ovvero mancano dei dati di “come” l’olio essenziale si comporta contro un determinato virus all’interno della complessità del metabolismo dell’organismo umano.
È ormai ampiamente documentato però che gli oli essenziali possiedono una forte azione antivirale e le malattie di tipo virale sulle quali hanno dimostrato efficacia sono varie, sia a DNA che a RNA. Tra questi ci sono l’Herpes simplex di tipo 1 e 2 (HSV-1 e HSV-2), il poliovirus, virus intestinali (dengue di tipo 2 e coxsackie B-1), il virus conosciuto come Febbre Argentina (Junin) ed altri influenzali delle vie aeree, alcuni che interessano patologie gravi del fegato e anche l’HIV.
Gli oli essenziali di Origano e Chiodi di Garofano hanno mostrato efficacia contro gli Adenovirus tipo 3 (tipici di congiuntiviti, faringiti e febbre), il virus intestinale Coxsackie B-1 e il virus della poliomielite.
Tè, Eucalipto Australiano, Timo, Manuka, Melissa e Artemisia Arborescens danno oli essenziali i cui monoterpeni (alcuni componenti) sono risultati ad alto potenziale anti-herpes.
Anche l’isoborneolo, componente comune di molti oli essenziali, ha dimostrato efficacia contro l’herpes simplex.
Contro la nota famiglia di virus dell’aviaria (H2N2, H5N1 e H9N2) sono stati trovati attivi gli oli essenziali di Patchouli, Kumquat, Melissa, Geranio, Eucalipto, Lavanda, Timo, Cannella e particolarmente interessante l’azione sinergica degli oli essenziali di lemongrass-Timo-Rosmarino.
E ancora, risulta notevole l’azione di oli volatili delle specie Myrtaceae, in particolare Eucalyptus Globulus, contro numerosi virus e batteri di tipo respiratorio.
Inoltre, è stata segnalata per questo olio essenziale anche una lieve tossicità per il virus della parotite epidemica.
Sono numerosi anche i risultati osservati sugli effetti antivirali rispetto a patologie animali e delle coltivazioni.
Questo dato è particolarmente interessante proprio nella prospettiva di limitare farmaci e pesticidi nelle pratiche convenzionali delle produzioni agroalimentari, animali e vegetali.
Studi molto recenti si sono persino concentrati sugli effetti riscontrati nell’uso di alcuni oli essenziali nel trattamento del nuovo SARS-CoV-2, con risultati promettenti anche se ancora si tratta di osservazioni in-vitro, ovvero una fase ancora molto iniziale della ricerca.
Secondo una nota pubblicazione del maggio 2020 che analizza 171 oli differenti su SARS-CoV-2, si possono constatare vari livelli di azione sul virus.
Sebbene i risultati siano ancora timidi sappiamo che i componenti molecolari degli oli lavorano spesso in modo sinergico, potenziando la loro azione; concetto che lascia aperte le porte a nuova e florida ricerca in questa direzione.
La quantità di letteratura scientifica che riguarda gli oli essenziali, quindi, è ormai notevole e le evidenze che ci pervengono dall’uso tradizionale sono tali che molti di questi trovano posto nelle monografie delle farmacopee e nella documentazione istituzionalmente riconosciuta a supporto della medicina e farmacologia moderna.
La ricerca scientifica di supporto infatti permette di attribuire a molti di loro capacità di alleviare sintomi influenzali o di altre patologie tipicamente virali. Ma è doveroso puntualizzare che la letteratura scientifica presente, pur essendo abbondante, non è ancora qualitativamente sufficiente a stabilire con esattezza come e in che misura determinati oli essenziali agiscono contro un virus (il meccanismo di azione specifico) e quindi a definirli ufficialmente come antivirali.
In conclusione, sapendo cosa ad oggi è certo sulle attività antivirali degli olii essenziali dobbiamo però tenere ben presente che la “ricchezza” di questi prodotti sta proprio nella complessità della loro composizione e nel potenziale degli effetti sinergici tra i vari componenti. Su questo fronte sono ancora molto lacunose le osservazioni soprattutto riguardo ai possibili effetti collaterali, avversi e eventuali interazioni con la dieta o farmaci.
Proprio a questo proposito si consiglia sempre di farsi guidare nella selezione e nell’uso di questi prodotti da persone qualificate da percorsi formativi ufficiali e riconosciuti.